In Via Petrucci si trovano tre edifici che per motivi diversi sono oggi invisibili: la Chiesa in Nome Di Dio, restaurata e bellissima ma per lo più chiusa al pubbluco; palazzo Scattolari e il Cinema Duse in  completo degrado.


La figura del Pietro Petrucci (1777-1863), eclettico scienziato e fervente patriota pesarese, è rimasta per lungo tempo nell’ombra, sepolta negli archivi, così come il suo patrimonio che donò all'Oliveriana di cui fu a lungo presidente. Le poche notizie frammentarie che ricordano Petrucci come valente naturalista, sono confermate dai  numerosi documenti e dalle relazioni intercorse con i principali protagonisti della sua epoca.

L’Herbarium P. Petrucci, di proprietà della Biblioteca Oliveriana di Pesaro, è affidato al Centro Floristico Brilli-Cattarini. Un tempo era un ricco e interessante erbario privato, contenente un numero d’inserti oggi difficilmente valutabile (forse attorno a 4000 o più), ma, a causa di una passata cattiva conservazione, è pervenuto al Centro in condizioni disastrose.

''Il Centro Ricerche Floristiche Marche “A.J.B. Brilli-Cattarini” , situato a Pesaro, in Via E. Barsanti n. 18, è stato fondato nel 1949 su iniziativa dello stesso Professor Aldo J. B. Brilli-Cattarini. Inizialmente è stato gestito da un Consorzio Universitario Elvetico interessato all’esplorazione di un territorio, quello marchigiano, scarsamente conosciuto sotto il profilo floristico. Nel febbraio del 1975, con un atto di donazione, la struttura è passato in proprietà e gestione all’Amministrazione Provinciale di Pesaro e Urbino. Nel 1985 Brilli-Cattarini inizia la costruzione dell’Orto Botanico. L’Erbario, attualmente il più grande delle Marche e uno dei più funzionali d’Italia, è conservato in due grandi locali (per un totale di circa 300 mq) al primo piano dell'edificio. Un'ulteriore stanza, adibita alla preparazione del materiale d'erbario, è provvista di un grande congelatore per la disinfestazione rapida del materiale d’erbario. Le collezioni sono costituite da circa 200.000 inserti, per un totale di almeno 950.000 campioni di piante essiccate. La conservazione di tale materiale, per preservarlo da attacchi di insetti (il “nemico numero uno” delle collezioni biologiche), è assicurata da un moderno impianto di climatizzazione che mantiene valori di temperatura e umidità costanti''.

Ora il Centro Floristico della Provincia di Pesaro ''Brilli-Cattarini'' è a rischio di chiusura per la vendita dello stabile.

Chiesa del Nome di Dio

 L'attuale facciata e il portale sono di Giannandrea Lazzarini.

All'interno colpisce il bellissimo soffitto a cassettoni dello scenografo Giovanni Cortese, le pitture del pesarese Gian Giacomo Pandolfi (maestro di Simone Cantarini) e i decori di Niccolò Sabbatini. Nella Sagrestia, completamente intatta, ci sono tele di Giuseppe Oddi.

Cinema Duse

Il Cinema Duse era il più bello di Pesaro e quello che offriva la migliore programmazione. Per aprire la porta a vetri si afferravano le preziose maniglie realizzata da Nanni Valentini; l'illuminazione era garantita da un lampadario bicolore di Lucio Fontana (1960); la parete, in alto, era impreziosita da una superficie in tensione di Giò Pomodoro e per raggiungere la galleria si saliva la scala a chiocciola di Nicola Amoroso  (Sora 1929 - Pesaro 1963), che ha progettato l'intera struttura.

L'edificio in origine era la Chiesa di San Filippo, un tempo la costruzione più alta della città. Nel 1882, per disposizione testamentaria di Rossini fu la sede del Liceo musicale, fino al suo trasferimento a Palazzo Macchirelli dieci anni dopo. Poi divenne un Teatro, che fu inaugurato il 12 ottobre 1926 con i Sei personaggi in cerca d’autore, portato sulla scena  da Camillo Pilotto e Marta Abba, alla presenza di Luigi Pirandello.

L’architetto Nicola Amoroso  fu una presenza importante a Pesaro negli anni Cinquanta e nei primi anni Sessanta. Si laureò alla facoltà di architettura di Firenze nel 1961, ma la sua attività di progettista iniziò molto prima con la realizzazione di arredamenti per negozi e, dal 1956, con la progettazione di diversi edifici nello studio Farina e Giacomini.

Sono suoi, fra l'altro, i progetti della palazzina Ugolini in via fratelli Rosselli e dell'hotel Spiaggia. Nella sua brevissima attività di architetto non mancò la curiosità ed il grande interesse verso le più avanzate ricerche figurative di quel periodo. Insieme a un'altra figura significativa, Nanni Valentini, avviò una serie di relazioni e scambi di esperienze fra architetti locali e le presenze più avanzate del panorama artistico di quegli anni. Intorno al 1959 progettò la ristrutturazione del cinema Duse  dove, nella realizzazione dell'atrio, confluirono le ricerche e gli ideali figurativi del gruppo che a lui faceva riferimento.

 

Palazzo Scattolari

19 maggio 2007: “si è svolta la gara pubblica per Palazzo Scattolari, sia l’ala seicentesca sia quella dell’800. Si è aggiudicato l’edificio una ditta di Fano.

Da decenni abbandonato, all’angolo tra via Petrucci e via Bonamini, il palazzo sarà ristrutturato e tornerà a vivere con una destinazione d’uso in linea con il piano particolareggiato del centro storico e nel rispetto dei vincoli stabiliti dalla sovrintendenza ai beni architettonici.  

L’Amministrazione provinciale ha giudicato “soddisfacente” l’esito della gara, alla quale è pervenuta un’unica offerta”.